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domenica 5 agosto 2012

Un boccone di anima

Regalami un boccone della tua anima, una manciata, un lancio di coriandoli.
Ne farei un uso esemplare, per te. Celerei tutto dentro la mia mano, la sinistra, perché si sa che la destra si usa spesso. Chiusa a pugno non l'aprirei mai, per non farti scappare. Ti legherei a me come facevano le streghe con riti e pozioni magiche. Ma io non li conosco e non so se esiste la polvere di drago.
Oserei persino venire sotto casa tua e disperandomi, al citofono, dirti che ho dipinto un quadro per te e ho usato tutti i colori del mare, il nero e rosso dei tramonti, l'azzurro del cielo limpido e del mare in bonaccia, il giallo intenso del sole. Con il pugno che stringe quel poco che ho di te, avrei il coraggio di dirti che 'lei' non potrà mai darti più di me, 'lei' non sa conoscerti, 'lei' non sono io.
'Lei' non c'era quando io ti ho abbracciato l'anima. Ma tu mi hai gettato via come niente fosse.
Senza una parola ti sei detto basta, da solo e io non ho mai saputo perché. O forse sì.
Le mie parole non ti raggiungeranno mai, ma mi piacerebbe vederti, intrepido, mentre urli sprezzante, di tutto e di tutti, la tua arte, il tuo saper essere meraviglioso agli occhi altrui.
Ho solo un boccone di anima, che ti ho strappato da sola, senza che tu te ne accorgessi.






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