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sabato 11 agosto 2012

Un sorriso

Stringi i denti e pensi che domani sarà un altro giorno. Un giorno che farai scorrere diverso perché non vuoi sempre essere abbacchiata e smorta. E' ora di finirla con questa storia, tutti i giorni all'insegna della pacatezza e dell'abbassare la testa alla mente che comanda un corpo che si vorrebbe esprimere. Si vorrebbe lasciare andare, vorrebbe correre e divertirsi, insomma vorrebbe vivere. Vivere come tutte le persone che conosci, come le persone che vedi solo passare, come il barista che ti sta facendo il cappuccino. Non lo conosci ma ti sorride, un sorriso tirato, un sorriso forzato perché al lavoro deve sorridere. E tu gli rispondi con lo stesso sorriso e rimurgini tra di te che forse sta facendo tutti gli stessi tuoi ragionamenti. Anche lui con un corpo che non vive, lavora, va, ma perché è costretto dalla vita. Paghi te ne vai e ti giri. Le persone ai tavolini ridono, parlano, si sussurrano nelle orecchie, si alzano in piedi, chi ordina. Tu a testa bassa te ne vai, un ultimo pensiero al cameriere, ti giri, anche lui ti sta guardando, serio. Te ne vai, ancora più mogia, chiami un taxi e non sorridi all'autista, perché hai paura del suo di sorriso.





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