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giovedì 29 novembre 2012

Fresca rugiada

Sei una goccia fresca di rugiada, in una di queste fredde mattine d'autunno. Con l'indice ti accarezzo e ne scende una lacrima, forse non dovevo. Ma era stretta tra i lembi della foglia che ti accoglieva e non mi sono potuta trattenere. Ora lambisci sul terreno spoglio, ti apri in due minuscoli rigagnoli e piano piano scompari. Rugiada. Hai il colore del cielo d'estate, terso celeste, meraviglioso a tratti. Non ti vedo più, è rimasto solo un insignificante alone di freschezza. Colpiscimi ancora, ammalia il mio sguardo della tua portentosa forza, solletica la mia immaginazione che voli in alto, dove il vento scompiglia gli alberi, scuote le finestre, fa scendere lacrime celesti. Fresca, meravigliosa rugiada vorrei poter affondare il mio viso sulla tua delicata frescura, un brivido lungo la schiena che scuote da ogni torpore. Un sollievo, una manna che scende dal cielo per essere accarezzata, ammirata. Le lacrime sono spesso rugiada, ma scendono calde per poi raggelarsi sulla gota, in una di queste fredde mattine d'autunno.





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