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sabato 29 dicembre 2012

E nessuno saprà mai...

Si vive soli, perennemente a contatto con se stessi, con i propri rimurginamenti. Agli amici si dà un po' di superficie, la sabbia che sposta una folata di vento. Tutto quello che c'è sotto è intimo, privato. E' da nascondere come il gioiello più prezioso del mondo. A volte non scavi più nemmeno tu, tanto è sedimentata la sabbia e dura, o forse non vuoi scavare, perché percepisci quel senso di pericolo che solo i ricordi dolorosi ti possono offrire. E rimandi ad un tempo più propizio che sai già che non arriverà mai. Si vive soli custodendo gelosamente i ricordi. Quelli belli e anche quelli meno belli. Li conosci bene tutti, anche se li hai ricacciati, quasi disconosciuti perché hai vissuto tanto e tanto hai sepolto. Racconti sempre le stesse avventure, come un disco a cui si è rovinata una traccia e la puntina non riesce più a leggere oltre. Ricordi malnutriti che non prenderanno altri colori se non quelli grigi, sbiaditi.
Costa tanto riporre i sogni, i ricordi, le speranze, ma da soli non vi è motivo di coltivarli. E nessuno saprà mai...







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