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domenica 13 gennaio 2013

Ardo.

Ardo di un fuoco inestinguibile. La mia vena creativa è corroborata solo da questo rogo che mi accende in tutta la mia entità. Non si estingue, non rallenta, è una colata lavica che tutto abbraccia e tutto brucia.
Bruciano gli occhi nello scrutare il passato, nel cercare di intravvedere il futuro, il presente è qui celato a tutti, lo svelo nel momento in cui scrivo. Le mie mani sono veloci sulla tastiera a pigiare quello che dentro di me arde e mi esce da cuore. Il mio cuore che batte forte per tutti i sentimenti vicini o lontani che mi hanno plasmata, creata così come sono. La mia mente che si stanca e deve spegnersi di tanto in tanto perché troppe sono le idee e troppi i pensieri. Non ci starebbero tutti insieme, e non vorrei mai che tutto fosse svelato. Il mio io lo rifiuta. Si dà, si scrive per far capire sé e ciò che circonda l'alone del poeta, quest'aura di vita composta da mille immagini, sogni, qualche realtà, poco vissuto. E l'anima che si contorce ad ogni battuta, quando descrivi dell'amore, dell'intimità, di ciò che fa battere forte il cuore.
Anima inconsumabile. Restia ad aprirsi ma sempre molto vivace, mai muta. Desiderosa.


Anima scomoda


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