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mercoledì 17 luglio 2013

La gente parla.

La gente parla, vede che non sei più al mio fianco, nella mia vita.
Parlano e ricordano noi. Noi così fortunati.
La nostra vita insieme fu colore, dettato dalla voglia di assaporarci giorno dopo giorno.
Anno dopo anno.
'Nella buona e nella cattiva sorte, in salute o in malattia'...
Giovani viziati dalla vita, una vita edulcorata, colorata e a fantasie.
Mai ci interessò se la nostra sorte, ogni tanto, si ribaltasse, ci bastava tenerci per mano.
Abbiamo anche saputo scherzare su tutto ciò che ci accadeva, forti della nostra giovinezza, dell'amore che ci legava stretti, stretti, dei nostri corpi che si cercavano.
La mia malattia esplose come un tuono durante una giornata di sole.
Fino ad allora mi avevi sempre seguito, passo dopo passo, 'anche all'inferno' dicevi.
Ti sei fermato molto prima.
Mentre io correvo per salvarmi la vita tu indietreggiavi, pauroso, incapace di sorreggermi nei momenti di scoramento.
Non capivo, eri sempre più lontano, avevi forse paura di questo mio leonino coraggio.
Quanta paura ho avuto, quanta solitudine ho sopportato.
Avrei voluto urlarti che mi stavi allontanando, mi stavi perdendo, ma inghiottivo quel bolo amaro.
Fino al giorno in cui non ho più potuto.
E la gente parla, non capisce perché io me ne sia andata.
'In salute o in malattia', non ci ha separato la morte.



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