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lunedì 16 luglio 2012

Arido e solo

Rileggo le nostre lettere.
Riconosco le tue dalla grafia incerta. La scrittura di un bambino che parla come un uomo e come un uomo mente. Ora, ogni parola ha un significato diverso, ora, leggo con il cuore meno carico di emozioni vibranti. Ora, fa solo male leggere. Quante menzogne, che si avviluppano alla mia carne e ne lasciano un segno profondo, quante bugie, quante parole dette al vento che io credevo mie. Ero un albero rigoglioso, le foglie le avevi pennellate tu, ce n'erano migliaia e io le sostenevo tutte senza difficoltà. Ogni tanto ne cadeva una, ma subito la rimpiazzavi con un'altra ancora più bella, piena di luce e di speranza. Non hai aspettato l'autunno. Una folata improvvisa di vento ha spazzato via tutto di me, le foglie, le gemme, quel piccolo fiore. E così sono rimasta, all'improvviso, spogliata del mio essere e di te, che volevi essere mio, per sempre.
Rileggo le nostre lettere e tu sei sparito, ti sei abbandonato alla vita che dicevi crudele. L'unica consolazione che mi rimane è che sei più spoglio di me, arido e solo.


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