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mercoledì 22 agosto 2012

La mia favola

Scrivimi una favola. Scrivila solo per me. Una favola dove ci sia una mamma e una bambina, in riva al mare. Scrivimi una favola perché io la possa leggere da sola, perché ormai sono grande anche se nel mio corpo è imprigionato lo spirito di una bimba. Scrivi tutto quello che ti viene in mente, ma non metterci 'c'era una volta' perché piangerei. Scrivila così di getto con un lieto fine, come tutte le favole che piacciono tanto ai bambini. Io poi me la immagino, la sogno. Vedo una mamma grande abbracciata ad una bambina piccola. Si dicono qualcosa ma non lo percepisco. Continua a scrivere, non lasciare la favola a metà. Ecco sì, ora vedo tutto. Un sogno disegnato a carboncino, due donne che camminano in riva al mare e si tengono per mano, parlano, ridono e ogni tanto corrono verso la spiaggia per non farsi bagnare dalle onde. L'aria è ancora fresca. Manca solo la bambina che è dentro la donna. Non si fa vedere, ora, è timorosa che possa succedere qualcosa e che il sogno s'infranga. Le due donne, mano nella mano camminano verso il molo. Ad occhio nudo non si vedono più. Resta lì per terra solo la bimba che canta una ninna nanna - dormi mammina dormi- e il vento le asciuga una lacrima. Le favole per questa bimba finiscono sempre male.



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