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mercoledì 7 novembre 2012

Ho una manciata di lacrime.

Ho una manciata di lacrime, sono le tue, le vorrei lasciare andare ma l'orgoglio mi frena l'istinto. Aspetterò che si secchino tra le mie mani, ma tu non aspettare, ora vattene. Vattene per sempre, via, lontano dalla mia vista. Le avessi avute qualche mese fa mi avrebbero fatto sognare, una ad una avrebbero detto qualcosa di importante, ora sono solo gocce che il calore assorbirà. In queste mani ho quello che avevo voluto. Il tuo modo di dirmi che sono importante, la tua vanità disciolta in pochissimo tempo, il tuo sentirti superiore agli affetti. Avrei tutto per sentirmi felice. Avrei realizzato ciò che sognavo da tempo se il tempo si fosse fermato. Ma è inesorabile, lui va avanti e a noi non resta che seguirlo. Seguivo il tempo e te che mi lasciavi sempre indietro senza alcuna speranza. Ora ti ho superato, così come si supera chi non riesce ad andare avanti, a mettersi in gioco a buttare sul tavolo verde la propria vita. Non sempre si vince, ma non sempre si perde. Non hai nemmeno voluto giocare, hai sorriso sempre, schivo, superiore, mentre ora te ne vai curvo sotto il peso dei tuoi mille errori.
Forse sto sbagliando anch'io, che tengo queste lacrime come una reliquia. E' una vittoria, ma io non cercavo questo. Le lascerò cadere, qui sulla terra sabbiosa, sicuramente non nascerà nulla, o forse la terrà si screpolerà. Ora ho una manciata di vuoto, ma l'ho sempre avuto.


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